vietato fumare copertina

Fumare fa male? Da quello che è emerso dai pezzi proposti dagli Inchiostrati per il tema del mese, sembrerebbe proprio di sì.

Concluso anche per maggio il topic (che, vi ricordiamo, è stato incentrato su “tabacco e fumo”) la Redazione propone come al solito il recap degli articoli.

Si parte subito per la Cina con Mauro, che ci racconta di come fumare sia considerato un vero e proprio rituale di socializzazione, con tanto di protocollo e regole, al punto da diventare un primato di cui -non- vantarsi.
Per fumare insieme ad amici e colleghi, infatti, si deve seguire un vero e proprio rituale, nel quale acquisisce molta importanza l’ordine gerarchico. L’offerta di una sigaretta può avvenire, infatti, solo da parte di un sottoposto verso un superiore.
Bisogna fare attenzione anche alla gestualità. La sigaretta deve essere accesa subito dopo averla ricevuta e la fiamma deve essere protetta, indipendentemente dalla presenza di vento, con entrambe le mani. Quindi si deve ringraziare colui che l’ha offerta.

La contraddizione insita nel monopolio di Stato sul fumo è invece l’argomento affrontato da Virginia, che evidenzia l’assurda ed ipocrita, quanto redditizia, speculazione italiana sulla salute dei cittadini che, purtroppo, NON vince sul lato economico.
L’Italia, si sa, è un Paese pieno di contraddizioni, ma il monopolio sul fumo è particolarmente emblematico. Lo Stato, infatti, sa che il fumo nuoce gravemente alla salute di chi fuma e di chi, passivamente, frequenta un fumatore e, soprattutto, che l’età in cui si comincia a fumare si abbassa via via sempre di più. Dietro il commercio del tabacco, però, si cela un enorme conflitto di interessi: lo Stato specula su qualcosa che danneggia la salute, vendendo questa potenziale morte a lungo termine a caro prezzo, viste le tasse di cui sono gravati i tabacchi.

Non esistono solo le sigarette e per questo Annalisa ci porta alla scoperta della pipa: un oggetto dalle origini antiche, divenuto importante anche e soprattutto a livello artistico.
Le prime pipe come le intendiamo oggi sono quelle diffuse tra le tribù indiane del Nord America. Le pipe erano essenziali in tutti gli aspetti della vita di queste popolazioni. Erano costituite da una testa in pietra a forma di T rovesciata e da un lungo bocchino in legno, canna o pietra. Le più conosciute pipe indiane sono i calumet della pace usati dalle tribù Sioux.

La raccolta di storie brevi ed esilaranti, Megahex, è protagonista dell’articolo di Annamaria: un’opera di Simon Hanselmann, pubblicata dalla Fantagraphics Books, nel 2014, ed edita in Italia da Coconino Press, nel 2015.
Megg & company sono surreali e autodistruttivi. Come in una canzone di Morrissey, fumano, bevono, si drogano, fanno sesso, si deprimono, si insultano, si incasinano, cercano lavoro, perché, come ha affermato Hanselmann: -alla fine, io parlo della gente che ho conosciuto, della squallida e schifosa vita vera, con tossici, alcolizzati… La vita vera! Non mi interessa addolcire nulla, non amo le cose carine. Perché la vita non è carina, la vita è crudele e dura.-

Volete smettere di fumare? Ecco strategie e consigli utili a cura di Jessica, perché rinunciare al vizio del fumo vi farà sicuramente guadagnare in salute!
“Smettere di fumare è un atto doveroso se si vuole salvaguardare la propria salute e quella di chi ci circonda, giacché il fumo rappresenta un fattore di rischio accertato per lo sviluppo di tumori, malattie cardiovascolari e respiratorie, effetti negativi in gravidanza e sul neonato. Nella guida, troverete informazioni e consigli utili per riuscire nell’intento”.

Il fumo ha sempre avuto un ruolo importante nella socializzazione. Cristina ci racconta in che modo questo ruolo è cambiato nella società di ieri e in quella moderna.
Sempre restando nel nord America precolombiano, si narra che il Calumet venne donato agli indiani dallo spirito di una femmina di bisonte bianco, che aveva assunto sembianze umane. L’indicazione data dallo spirito era quella di usarlo durante le preghiere rituali. In questi riti piuttosto complessi, che miravano a mantenere l’armonia tra l’uomo e la natura, il fumo fragrante diventava messaggero delle implorazioni.
Ma i nativi americani non sono gli unici ad aver usato il fumo come mezzo per comunicare con le divinità.
Nella Grecia antica, la Pizia (cioè la sacerdotessa di Apollo) dava responsi nel santuario di Delfi, dopo essersi esposta ai dolci fumi: vapori di allucinogeni che fuoriuscivano da una fessura nel suolo.”

L’evoluzione del ruolo del fumo nella società è stata ampiamente documentata nelle pubblicità. Serena ci mostra questo cambiamento attraverso le locandine pubblicitarie a favore di ieri e contro di oggi
Addirittura, il dentista di fiducia le consigliava caldamente. Incredibile vero? È qualcosa che oggi, certamente, non potrebbe mai e poi mai accadere, ma nel secolo scorso non vi era certo la prevenzione di adesso. Ciò non vuol dire che chi produceva le sigarette non sapesse quanto fossero pericolose per la salute. Lo sapevano eccome! Ed ecco spiegate queste campagne pubblicitarie super accattivanti e, potremmo definire, surreali. Insomma, vi immaginate se il vostro medico vi invogliasse ad iniziare a fumare, dicendovi che vi fa bene? Sarebbe assurdo.

Il fumo può essere utilizzato per gli enigmi? Ecco in che modo Pasquale manda in fumo” tutti i nostri sforzi per risolvere alcuni quiz logici e matematici.
Siete seduti al bar con un amico. In attesa che arrivino i caffè, sfidate il vostro amico a un gioco con i sigari della scatola (enorme) che avete appena comprato. A turno ognuno di voi posizionerà un sigaro sul tavolo, senza toccare nessun altro sigaro già posato. Perde chi non riesce a trovare un buco libero sul tavolo.
I sigari hanno forma cilindrica, con un estremo piatto e l’altro arrotondato, e ce ne sono a sufficienza per ricoprire il tavolo.”

Lorenzo chiude il topic spiegando che anche nel mondo calcistico il fumo è oggetto di atteggiamenti ambigui. Alcuni lo condannano, altri lo accettano come se fosse una normale prassi.
La differente presa di posizione attuale nei confronti dei fumatori viene sintetizzata dal caso di Marco Verratti, amato dai tifosi dal Paris Saint-Germain non quanto dai suoi sostenitori italiani, reo di un rendimento non soddisfacente con la maglia della Nazionale. Verratti è stato sorpreso più volte a godersi una sigaretta e la reazione è stata mediaticamente non indifferente, arrivandosi addirittura ad ipotizzare una multa per il giocatore pescarese. È l’esaltazione del ragionamento fatto inizialmente: dal momento che Verratti è un professionista lautamente pagato per svolgere al meglio il proprio lavoro, qualunque cosa possa inficiare il suo rendimento – leggi sigarette – gli deve essere preclusa.


Fumare fa male, ormai è assodato.

Vi ricordiamo che il 31 maggio prossimo si celebra la Giornata Mondiale senza Tabacco e vi lasciamo in attesa del prossimo topic, a giugno, che sarà senza dubbio meno… fumoso e sicuramente più solare.

La Redazione

Scritto da:

Redazione IV

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