Arte e letteratura - Divina Commedia di Dante

Le rappresentazioni di celebri opere letterarie

Torniamo tra i banchi di scuola per riscoprire la letteratura rappresentata nelle opere degli artisti più celebri, da Sandro Botticelli a C.D. Friedrich.

La letteratura nelle opere d’arte: la Divina commedia di Dante

Non possiamo che iniziare da lui, fautore di una delle opere letterarie più citate e tradotte nel mondo: la Divina commedia, l’immaginario (e anche un po’ psichedelico) viaggio di Dante tra Inferno, Purgatorio e Paradiso. Inutile dire che tutti l’abbiamo studiata, ma oggi ve la ripropongo in chiave… artistica!

La letteratura nelle opere di Sandro Botticelli: La voragine infernale

L’opera più monumentale mai realizzata dedicata alla Divina commedia porta la firma di Sandro Botticelli ed è conservata nella Biblioteca apostolica vaticana. Il quadro, La voragine infernale, ritrae in maniera minuziosa, quasi maniacale, tutti i gironi dell’Inferno presenti nella Divina commedia e le relative anime dannate.

Arte e letteratura - "Voragine infernale" Botticelli
Voragine infernale, di Sandro Botticelli.

L’inferno immaginato da Dante e dipinto da Botticelli appare come un gigantesco imbuto, alla cui base vi è il signore delle tenebre, Satana, che condanna all’eterno dolore le anime dei peccatori. Guardando il quadro non possiamo fare a meno di cercare i peccatori più illustri, quelli che ci sono rimasti nella mente fino ad oggi: gli adulteri Paolo e Francesca, il fraudolento Ulisse o il traditore Ugolino, descritto in quello che forse è il canto più famoso e amato: il XXXIII.

Arte e letteratura - Il Conte Ugolino e i suoi figli, Gustave Doré
Il Conte Ugolino e i suoi figli, Gustave Doré.

Un’opera carica di mistero

Oltre che per le sue straordinarie bellezza e complessità, La voragine infernale è nota per essere un’opera carica di misteri irrisolti. Si dice, infatti, che nasconda messaggi cifrati, segreti inconfessabili che Botticelli ha sapientemente nascosto e tuttora sono ignoti. Forse sono solo leggende, forse è la realtà.

Dan Brown, l’autore de Il Codice Da Vinci, ha dedicato a quest’opera uno dei libri della sua trilogia, portata al cinema da Ron Howard (Inferno, appunto). Non sono amante dei suoi romanzi, ma ritengo che meritino comunque la lettura.

Infine, ci sono alcune illustrazioni riguardanti il Purgatorio e il Paradiso, ma a mio parere nessuna di esse riesce a cogliere così nel profondo l’opera dantesca (e poi i canti infernali sono da sempre i più belli, quelli che più ci sono rimasti dentro e ben oltre gli anni della scuola).

La letteratura nelle opere d’arte: I promessi sposi di Manzoni

Uno degli autori immancabili nello studio della letteratura è Manzoni. Non importa in quale liceo abbiate studiato, I Promessi Sposi è il romanzo che ci ha tenuto compagnia tra i banchi. Benché i protagonisti siano Lucia e Renzo, i due sfortunati promessi sposi del titolo, i personaggi che ruotano attorno a loro, per complessità e bellezza, spesso rubano loro la scena. Come dimenticare l’Innominato, uno dei cattivi più amati a scuola e non solo, o ancora la monaca di Monza e addirittura il pavido Don Abbondio!

Le illustrazioni di Francesco Gonin

Ahimè! Non ci sono molti quadri dedicati ai Promessi sposi ed è un vero peccato, perché ci sarebbero davvero tante vicende da raccontare. C’è però un pittore che si è dedicato a illustrare il romanzo, con risultati eccelsi: Francesco Gonin.

Addio ai monti

La più celebre delle sue illustrazioni è Addio ai monti, che ritrae uno degli episodi più studiati a scuola. Lucia guarda il suo paese e gli dice addio. Le vicissitudini a cui andrà incontro la cambieranno profondamente, idem Renzo. I due si separeranno, ricongiungendosi molto tempo dopo, ognuno col proprio bagaglio personale di esperienze.

scuola - Addio ai monti, Francesco Gonin
Addio ai monti, di Francesco Gonin.

La conversione dell’Innominato

Un’altra illustrazione altrettanto famosa è La conversione dell’Innominato, che piange pentendosi di ogni sua malefatta, davanti al cardinale Borromeo.

È proprio a scuola che abbiamo imparato ad amare questo straordinario personaggio, misterioso e affascinante. Non il classico villain, anzi. La sua conversione, grazie alla purezza e alla bontà di Lucia, è forse uno dei passi letterari più belli di sempre.

Scuola Promessi Sposi
Conversione dell’Innominato, di Francesco Gonin.

Gertrude, la Monaca di Monza

Infine, l’altro grande personaggio capace di attrarci quanto destabilizzarci: Gertrude, la monaca di Monza.

Il triste passato, l’amore proibito e il tradimento nei confronti di Lucia non la rendono di certo un personaggio buono, ma questa sua tragicità è forse la cosa che più amiamo in lei. Alzi la mano chi a scuola non è rimasto affascinato dalle sue mille sfaccettature. Dopo l’Innominato, lei è decisamente la mia preferita!

Scuola Promessi Sposi
La Monaca di Monza, di Francesco Gonin.

Caspar David Friedrich e Leopardi

Concludiamo questo ripasso con un’opera che mi è molto cara: ll viandante sul mare di nebbia di Caspar David Friedrich, pittore romantico che è riuscito, in questo dipinto, a raccogliere l’ideale e il senso di un intero movimento.

Il viandante sul mare di nebbia

Benché non vi sia alcun riferimento, tutti – ma proprio tutti – identificano il viandante con Giacomo Leopardi, perso a contemplare l’infinito che decantava nella sua celebre poesia. Lo vediamo di spalle, col bastone in mano, perso a guardare davanti a sé.

“E il naufragar m’è dolce in questo mare”, diceva il poeta, e il quadro rende proprio questa immagine romantica e assolutamente leopardiana.

inverno Friedrich romanticismo
Viandante sul mare di nebbia, Caspar David Friedrich, 1811 (Hamburger Kunsthalle, Amburgo)

Questi sono solo tre dei geni che ci hanno regalato opere letterarie senza tempo, che andrebbero riscoperte anche al di fuori della scuola, per diletto. Rileggere I promessi sposi o la Divina commedia con occhi adulti ci permette di comprendere e scoprire aspetti che prima ignoravamo, probabilmente perché costretti a cimentarci nello studio.

Immergersi nella letteratura è ginnastica per la mente, ma soprattutto è un lusso e un piacere di cui non dovremmo privarci, perché come diceva Dante: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.

Consigli di lettura

Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche quello dedicato alla Divina commedia in cinese.

Scritto da:

Serena Aiello

Ex studentessa ormai (e finalmente) laureata, lettrice vorace e scrittrice per diletto. Raramente mi interesso ad un solo argomento, mi piace scoprire nuove cose e mi piace confrontare le mie idee con quelle degli altri, cosa che spero accadrà con i miei articoli.