approdo del re - cersei lannister

Resoconto in quattro puntate di Game of Thrones

Visto l’imminente inizio della settima stagione di Game of Thrones, Inchiostro Virtuale ha pensato di fare un resoconto in quattro puntate sull’evoluzione delle vicende della serie tv più attesa dell’estate. Ovviamente contiene spoiler per chi non segue lo show. Anzi, iniziamo proprio dalla fine: Approdo del Re.

Le vicende di Approdo del Re

Boom! Così si conclude la sesta stagione di Game of Thrones, con una colorata quanto devastante esplosione che elimina i membri del Culto dei Sette Dèi e i fratelli Tyrell ordita da Cersei Lannister, madre del giovanissimo Re Tommen il quale, una volta compresa la portata della strage e la sua artefice, decide di togliersi la vita. A salire al suo posto sul tanto agognato Trono di Spade sarà proprio Cersei, andando così a chiudere il cerchio della (fittizia) dinastia Baratheon. Moglie del defunto Re Robert Baratheon, la sua ascesa, con queste poche informazioni, potrebbe sembrare lineare, ma è stata estremamente tortuosa e dolorosa.

All’inizio della serie, infatti, Cersei è la regina in carica e Robert è ancora vivo, con il pieno controllo dei Sette Regni. La dinastia della moglie del sovrano è di quelle che contano: la casata Lannister, capeggiata dall’inflessibile padre Tywin, è la più ricca del Continente Occidentale (Westeros), tant’è che sono proprio i Lannister ad erogare prestiti alla Corona in caso di necessità, rivestendo un ruolo fondamentale per la stabilità del reggente.

Dall’unione di Cersei e Robert sono nati tre figli (Joffrey, Myrcella e Tommen). O meglio: di questo sono convinti tutti – Re compreso – mentre in realtà la prole è nata dai rapporti incestuosi fra Cersei e suo fratello gemello Sir Jaime Lannister, Sterminatore di Re (della nascita di questo epiteto parleremo in un’altra puntata). A chiudere la cerchia dei Lannister il più piccolo della famiglia: Tyrion, fratello nano (e disprezzato) di Jaime e Cersei, tanto basso quanto sagace. Della famiglia Baratheon, invece, per ora basti dire che Robert ha due fratelli: Stannis (il maggiore) e Renly (il minore).

Gli equilibri nei Sette Regni iniziano a mutare a partire dalla misteriosa morte di Jon Arryn, Primo Cavaliere del Re. A sostituirlo viene chiamato l’integerrimo Re del Nord, Eddard “Ned” Stark. Ned è reticente nell’accettare la carica, conscio dei pericoli che comporta prendere parte ai giochi di palazzo di Approdo del Re, ma alla fine decide di prendersi un tale onere. Dei suoi numerosi figli (Robb, Sansa, Arya, Bran, Rickon e l’illegittimo Jon) solo le due femmine seguiranno il padre.

Il Re del Nord comprende immediatamente che non può fidarsi di nessuno e che le sue ricerche sulla morte di Jon Arryn lo espongono ulteriormente alle trame dei Lannister. Alla fine le indagini di Ned lo portano a scoprire che il suo predecessore non è morto per cause naturali, ma è stato assassinato per aver scoperto l’origine incestuosa dei figli di Cersei, scoperta questa che avrebbe messo in bilico la posizione della regina e di tutti i Lannister. Purtroppo proprio quando Ned sta per rivelare al mondo questa scomoda verità, una sciagura stravolge il regno: Re Robert viene ferito mortalmente da un cinghiale durante una sessione di caccia. Prima di morire, però, nomina Eddard Lord Reggente, carica che ricoprirà fino alla matura età del “suo” primogenito Joffrey.

Ecco, a questo punto, alla settima puntata della prima stagione, inizia il gioco del Trono vero e proprio, quello che “o vivi o muori” (Cersei dixit). La caduta di Robert (causata anche dal vino alterato dalla moglie) lascia un vuoto di potere che tutti cercano di riempire: Joffrey, mosso dalla madre, la quale però spesso non riuscirà a contenere la malvagità dell’empio (per non dire stronzo) figlio; Renly, il fratello minore dei Baratheon, che si ritiene la persona più idonea a rivestire il ruolo; Stannis, il fratello mezzano che, alla luce delle rivelazioni di Ned, si ritiene (a ragione, diciamolo chiaramente) il legittimo regnante. Lo stesso Ned sostiene la causa di Stannis.

Prima che il Re del Nord possa rendere pubblica l’origine dei figli di Cersei, Joffrey si autoproclama re e prima fa imprigionare Lord Stark e poi lo fa decapitare (episodio questo che probabilmente ha rappresentato il più grande spoiler di massa della storia televisiva, N.d.A.). I destini delle due figlie al seguito di Ned sono diametralmente opposte: Sansa, promessa a Joffrey, rimane a corte, costretta a subire numerose umiliazioni, mentre Arya fugge da Approdo del Re.

A questo punto gli sforzi sono concentrati contro i Lannister. Nel conflitto intervengono anche gli Stark, per vendicare la morte del proprio capofamiglia e che avevano già incrinato i rapporti con i Lannister nel momento in cui Catelyn, moglie di Ned, aveva imprigionato Tyrion (ingiustamente accusato di aver causato la paralisi alle gambe di Bran, dovuta invece ad una spinta di Jaime Lannister da una torre, dopo che il bambino aveva scoperto l’incesto con la sorella), poi liberato dopo il giudizio per duello.

Robb, ora a capo del Nord, riporta alcune vittorie sul campo e soprattutto riesce a rapire Jaime. Intanto i fratelli Baratheon, invece di allearsi fra di loro contro il nemico comune, entrano in conflitto fra di loro. Renly sposa Margaery Tyrell per avere l’appoggio della famiglia della moglie. Ma è Stannis a scegliere meglio – almeno apparentemente – i propri alleati: infatti con una stregoneria della sua amante Melisandre, sacerdotessa del culto di R’hllor, elimina il fratello prima ancora di scendere sul campo di battaglia e si impossessa così dell’esercito di Renly, creando un contingente tale da poter meditare un attacco ad Approdo del Re.

Intanto Tywin, formalmente Primo Cavaliere del Re, manda il disprezzato figlio Tyrion a fare le sue veci a corte, consapevole comunque della sua abilità oratoria, diplomatica ed amministrativa. Ma mettere un freno alla giovane malvagità di Joffrey non riesce neanche al saggio nano, che vedrà la popolarità del nipote scemare enormemente, causando anche una rivolta popolare. E sarà Tyrion e non lo spaventato Joffrey a scendere sul campo di battaglia quando Stannis attacca Approdo del Re. La strategia di usare l’altofuoco (ossia del materiale esplosivo) contro le flotte del nemico si rivela giusta, ma sarà l’arrivo dei rinforzi di Tywin e dei Tyrell a risultare decisivo per mettere Stannis in fuga.

Con il ritorno di Tywin gli equilibri cambiano: quest’ultimo torna a ricoprire attivamente il ruolo di Primo Cavaliere e riprende lui le fila delle trame di palazzo. Sarà lui infatti a decidere il matrimonio fra Joffrey e l’ormai vedova Margaery. Sansa, non più destinata al ruolo di regina, viene promessa a Tyrion. Non è una scelta casuale, perché Sansa è diventata la prima erede di Stark: Bran e Rickon dati per morti, Jon Snow è un figlio illegittimo mentre Robb è stato abbracciato da un triste destino.

Il primogenito di Ned e la madre Catelyn hanno cercato alleanze con la casata di Walder Fry, prima promettendo Robb come sposo di una delle sue figlie, poi – dopo il matrimonio dello stesso Rob con un’altra donna, Talisa – con il fratello di Catelyn, Edmure Tully. Al momento delle nozze, però, gli Stark vengono traditi da Walder Fry e da un altro loro alleato, Roose Bolton, entrambi passati al soldo di Tywin Lannister. Con la morte di Robb, quindi, a Sansa spetterebbe di diritto il Nord e il matrimonio con Tyrion estenderebbe il dominio dei Lannister fino a Grande Inverno.

Dopo questo matrimonio si celebra quello di Joffrey, al quale presenzia anche il suo padre biologico Jaime, liberato in precedenza da Catelyn Stark ma che nel frattempo ha perso la mano destra. Durante il banchetto nuziale, però, il re viene avvelenato (da segnalare la doppia vedovanza di Margaery, notevole). Sansa ne approfitta per fuggire con Lord Baelish, artefice dell’avvelenamento insieme ad Orella Tyrell, nonna di Margaery. Baelish nel corso delle stagioni si è reso protagonista di una serie di tradimenti (fra cui quello di Eddard) dettati sempre da motivi di opportunità personale. I due fuggono dalla zia di Sansa, Lysa, ex moglie di Jon Arryn, reggente di Nido dell’Aquila e ora sposa di Baelish.

Intanto viene dichiarato colpevole dell’omicidio di Joffrey suo zio Tyrion, che ancora una volta si affida ad un duello per essere giudicato, ma questa volta il suo campione, Oberyn Martell, rimane ucciso nel combattimento per le sorti del nano per mano di Gregor Clegane, detto la Montagna, il più imponente guerriero di Westeros. Oberyn, principe di Dorne, era giunto ad Approdo del Re per reclamare un posto nel Concilio Ristretto e per vendicare la morte della sorella, avvenuta proprio per mano della Montagna.

Il destino di Tyrion sembra segnato, ma prima dell’esecuzione viene liberato dal fratello Jaime e da Varys. Tyrion fugge, ma non prima di uccidere la sua ex amante Shae, che lo aveva tradito nel corso del processo contro di lui, e l’odiato padre. In particolare Tywin viene ucciso mentre è in bagno e il ritrovamento del suo cadavere sfaterà il mito secondo cui i Lannister cagano oro.

Cersei si ritrova quindi a gestire indirettamente Approdo del Re manipolando il figlio Tommen, nel frattempo dato in sposo alla collezionista di vedovanze Margaery. Il Re però subisce l’influenza sia della moglie, ostile a Cersei, e soprattutto del Culto dei Sette Dèi, con a capo l’Alto Passero. Questi impone il proprio personale proibizionismo su Approdo del Re, di cui saranno vittima anche Cersei e fratelli Tyrell, questi ultimi a causa dei rapporti omosessuali che intratteneva Loras. L’occasione del processo di espiazione di Loras presso il Tempio di Baelor è l’occasione perfetta per la vendetta di Cersei contro il Culto dei Sette Dèi e contro i Tyrell, che sarà compiuta con l’esplosione e le conseguenze mostrate ad inizio articolo.

Il dominio di Cersei, però, è tutt’altro che incontrastato, e nei prossimi giorni vedremo da dove provengono i pericoli che potrebbero spodestarla dal Trono.

Consigli di lettura

Se l’articolo vi è piaciuto, ripercorrete anche le vicende di Grande Inverno.

Scritto da:

Lorenzo Picardi

Avvocato e pubblicista, non giudicatemi male. Per deformazione professionale seguo qualunque fatto d'attualità. Non sono malato di sport, mi limito a scandire i periodi dell'anno in base agli eventi sportivi. Ogni tanto provo a fare il nerd, con risultati alterni.
Potete contattarmi scrivendo una mail: l.picardi@inchiostrovirtuale.it