One Love Manchester

Un concerto per dire NO alla paura del terrorismo

Il concerto One love Manchester è arrivato in un momento critico, ma ha dimostrato che la musica è un punto di riferimento e ha lanciato un messaggio importante a tutto il mondo: “let’s not be afraid”, NO alla paura del terrorismo.

Gli antefatti

Il 22 maggio l’Inghilterra è stata protagonista dell’ennesimo attentato di matrice islamica. A renderlo diverso da quelli che, ahimè, ormai molto frequentemente colpiscono la capitale, è stato il luogo prescelto per l’attacco. Di nuovo un concerto, come quella notte maledetta al Bataclan, del 13 novembre 2015; infatti l’attentatore ha scelto la Manchester Arena, dove si era appena concluso il concerto della cantante statunitense Ariana Grande.

22 persone hanno perso la vita, tra giovani e giovanissimi, e più di un centinaio sono rimaste ferite. Molti bambini tra le vittime, come era immaginabile prevedere vista l’età media dei fan della cantante.

Il capo della polizia, Ian Hopkins, ha confermato che si è trattato di una singola esplosione provocata da un attentatore suicida con un “ordigno rudimentale” riempito di chiodi, creato appositamente per assicurare il maggior numero di vittime possibile.

L’attentato ha da subito gettato tutti nello sconcerto. La stessa cantante inizialmente aveva sospeso il suo tour mondiale, ma nel giro di una settimana è riuscita a fare qualcosa di più significativo. Ha organizzato un evento benefico che ha emozionato e tenuto incollato a tv, radio e Twitter il pubblico di tutto il mondo, grazie anche alla diretta streaming. La Grande ha chiamato a raccolta i più popolari cantanti, idoli dei teenager e insieme anche le band che hanno fatto la storia dell’Inghilterra.

One love Manchester

Grazie all’iniziativa della cantante, Manchester è tornata a cantare allo stadio Old Trafford e ben 10 milioni di sterline sono stati raccolti in favore della Croce Rossa britannica e dei parenti delle vittime. Al One love Manchester, il 4 giugno scorso, erano presenti i Take That e Robbie Williams.

Da Justin Bieber e Imogen Heap ai Black Eyed Peas.

Da Niall Horan e Pharrell ai Coldplay.

Da Katy Perry e le Little Mix a Miley Cyrus.

Per arrivare a Liam Gallagher, che nonostante l’immancabile frecciata al grande assente della serata, suo fratello Noel, ha cantato insieme a Chris Martin per la sua Manchester.

Il concerto One love Manchester verrà ricordato come uno degli eventi più belli e significativi degli ultimi tempi: un ricordo toccante di tutte le vittime e allo stesso tempo un inno alla vita. Con il mondo della musica compatto e coeso al grido #WeStandWithManchester e corredato da momenti e gesti semplici diventati memorabili.

manchester we stand together police-one-love-manchesterOne love Manchester cuori

Ariana Grande, a 24 anni, è stata in grado di lanciare un messaggio di speranza, non cedendo alla paura né all’odio, come qualcuno seduto in poltrone poco appropriate stava paventando. E quel messaggio è stato colto da 50mila persone. Perché, nonostante tutto, non riusciranno a toglierci mai la voglia di normalità, di viaggiare, di andare ai concerti. Di vivere una vita normale.

Nel nome della musica.

Scritto da:

Virginia Taddei

Avvocato e redattrice, nonché co-fondatrice di Inchiostro Virtuale.
Potete contattarmi inviando una mail a v.taddei@inchiostrovirtuale.it