vini bresciani copertina

In linea col tema del mese, avevo inizialmente pensato ad un tour virtuale tra i vini lombardi, come avevo già fatto per i formaggi nel topic alimentazione. Ho dovuto limitare la “selezione” ai soli vini bresciani, altrimenti l’articolo vi avrebbe… ubriacato troppo!
Non pensate comunque di cavarvela con poco: la lista è piuttosto corposa, sia per varietà che per qualità. Tutti i vini citati in questo articolo sono infatti DOC (denominazione di origine controllata) o DOCG (denominazione di origine controllata e garantita).

Un po’ di storia

La coltivazione della vite in area bresciana risale al neolitico: numerosi sono infatti i ritrovamenti di vinaccioli negli scavi presso i siti palafitticoli alpini nei pressi del Garda bresciano, che risalgono all’Età del Bronzo. Ci sono le tradizioni leggendarie riferite al celebre poeta Catullo e al re ostrogoto Teodato, cui si sono aggiunte nel tempo una messe considerevole di citazioni storico-letterarie, a partire dalle “bellissime uve” che Isabella d’Este Gonzaga assaggiò presso i ruderi della villa romana di Sirmione durante il suo viaggio verso il Garda.

Le colline rocciose bresciane, inoltre, comprendenti i comuni di Cellatica, Botticino, Brescia e Rezzato, vantano una tradizione vitivinicola antichissima, testimoniata dal rinvenimento di alcuni reperti fossili della Vitis silvestris, antenata della Vitis vinifera sativa, risalenti addirittura a cinquemila anni prima di Cristo.

Dal tempo dei Romani la vite viene coltivata soprattutto nei due anfiteatri morenici del Lago di Garda e del Lago d’Iseo, oltre che sulle colline attorno alla città.

I vini bresciani

La provincia di Brescia è la seconda produttrice di vino in Lombardia (capite quindi perché ho dovuto limitare la selezione, N.d.A.). Rinomati sono i suoi vini a denominazione di origine controllata: Botticino, Capriano del Colle, Cellatica, Franciacorta, Terre di Franciacorta, Garda, Garda classico, Garda bresciano, Lugana, San Martino della Battaglia.

Di grande prestigio e notorietà è il Franciacorta, re delle bollicine in Italia, il primo spumante metodo classico italiano che ha ottenuto la D.O.C.G. (riservata ai vini di singolare livello qualitativo), a cui si affianca il Satèn, massima espressione della tipicità e dell’armonia del Franciacorta.

Siete pronti a ubriacarvi? Ecco tutti i vini bresciani!

Botticino

Il Botticino e il Botticino riserva sono vini rossi DOC la cui produzione è consentita sulle colline dei dintorni di Brescia, principalmente nei comuni di Botticino Sera, Botticino Mattina e San Gallo. Il Botticino è venuto ad assumere nel tempo un ruolo chiave nell’economia locale, alimentando un fiorente commercio già prima del XIX secolo; nonostante ciò le potenzialità di questo vino rosso, raro e prezioso, sono state a lungo sottovalutate.

In tempi più recenti alcuni produttori hanno sentito l’esigenza di salvaguardarne la produzione e nel 1962 si sono riuniti in un Consorzio di tutela; nel 1968, con l’ottenimento della DOC, è stato finalmente riconosciuto lo stretto legame di questo vino con l’ambiente di produzione che, grazie alle particolari caratteristiche dei suoli ed al clima, permette di ottenere tipicità e corposità.

vini bresciani botticino

Il Botticino si presenta con colore rosso rubino carico, dai riflessi granati; ha un profumo intenso e persistente, vinoso, fruttato e speziato di vaniglia e pepe; con l’invecchiamento tende a diventare etereo. Il gusto è asciutto, equilibrato, morbido e vellutato, moderatamente tannico e persistente in bocca.

È ottenuto con uve provenienti da diversi vitigni, miscelate secondo precise proporzioni:
Barbera (min. 30%), che impartisce al vino eleganza, struttura e una caratteristica resistenza all’invecchiamento;
Marzemino (min. 20%), varietà locale che contribuisce al colore, amplia l’aroma e il corpo caratteristici di questo vino;
Sangiovese (min. 10%), il vitigno più diffuso d’Italia, che fornisce aroma e morbidezza al gusto;
Schiava gentile (min. 10%), conferisce profumi delicati e rende il gusto più fresco.

Capriano del Colle

La zona di produzione dei vini a denominazione di origine controllata “Capriano del Colle” comprende l’area collinare idonea alla coltura della vite dei comuni di Capriano del Colle, Flero e Poncarale.
Il territorio si estende nell’area vocata in prossimità del Monte Netto. Si tratta di un altopiano ben esposto e caratterizzato da terreni di matrice calcareo-argillosa, particolarmente adatti per la viticoltura. Una piccola riserva in cui vengono prodotti sia vini rossi che vini bianchi, utilizzando soprattutto marzemino, merlot, sangiovese e trebbiano.

vini bresciani capriano del colle
Il parco del Monte Netto

Sono diverse le tipologie che si possono fregiare dell’etichetta “Capriano del Colle DOC”:

  • Bianco;
  • Bianco superiore;
  • Trebbiano;
  • Rosso;
  • Frizzante, limitatamente alla tipologia bianco e trebbiano;
  • Novello, limitatamente alla tipologia rosso;
  • Marzemino;
  • Rosso riserva.

Tutti presentano caratteristiche e “miscele” di produzione definite dal Consorzio Montenetto, che ne tutela la produzione ed il marchio da abusi, atti di concorrenza sleale e contraffazioni.

Su tutte le varietà spicca il Capriano del Colle Rosso DOC, un vino dal colore rosso rubino. Al naso esprime profumi fruttati e fragranti. Al palato ha una buona struttura, è armonioso ed equilibrato, con tannini eleganti e finale persistente.
Si degusta a una temperatura di 16/18 °C e si abbina bene a insaccati, primi piatti con sughi di carne, secondi piatti di carni bianche o rosse arrosto o alla griglia, formaggi.

Il Rosso Riserva è il fior fiore della produzione di quest’area e si produce con lo stesso uvaggio indicato per il Capriano del Colle Rosso, dalle migliori selezioni di uve rosse, vinificate e successivamente sottoposto a un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno ventiquattro mesi, possibilmente in botti di legno. Si tratta di un vino ampio, avvolgente, giustamente tannico, di ottima ed elegante struttura. La gradazione alcolica complessiva minima è di 12 gradi. Si presta a essere servito con secondi piatti di carne sottoposti a lavorazioni complesse come arrosti, carni rosse saporite e, ovviamente, al tipico spiedo bresciano.

Cellatica

Il Cellatica e il Cellatica Superiore sono vini rossi DOC la cui produzione avviene sulle colline dei dintorni di Brescia, principalmente nei comuni di Cellatica, Collebeato, Gussago e Rodengo Saiano. Rappresentano una piccola ma preziosa eccellenza del territorio lombardo, molto apprezzato per la sua fragrante freschezza e la sua immediatezza gustativa.
Sono prodotti con vitigni di uva Barbera, Marzemino e Schiava gentile. Il Cellatica superiore viene ritenuto più pregiato, non essendo “sporcato” con uva di Incrocio Terzi 1.

vini bresciani cellatica
Le colline di produzione del Cellatica

Il vino che nasce dall’unione di queste quattro principali uve ha un colore rosso rubino intenso, un bouquet fruttato e vinoso, una buona struttura con palato ampio, piacevolmente fresco e di buona persistenza.

Entrambi si abbinano a primi piatti, risotto ai funghi, salumi, carni rosse e grigliate, con una temperatura di servizio di 16° – 18°C. Perfetto per l’abbinamento territoriale con lo spiedo bresciano. È un vino di media longevità che esprime il meglio nel giro di pochi anni dopo la vendemmia.

Garda

La denominazione Garda Bresciano DOC (o Riviera del Garda Bresciano) rappresenta una delle più importanti aree vitivinicole della regione Lombardia. La denominazione è stata creata nel 1977 ed i suoi vini si basano principalmente sui vitigni Groppello Gentile, Sangiovese, Marzemino, Barbera, Riesling Italico, Riesling, Groppello di Mocasina, Groppello di Santo Stefano.

vini bresciani Lago di Garda Valtenesi
Lago di Garda Valtenesi

Per Riviera del Garda Bresciano si intende la zona viticola della provincia di Brescia che occupa il territorio Gardesano delle colline comprese fra la riva di Salò e Desenzano ad est ed il corso del fiume Chiese ad ovest. Questo territorio è da sempre conosciuto come “Riviera del Garda” dove la parola “Riviera” ha un significato specifico che indica non solo quel particolare territorio ma anche tutto ciò che in esso viene prodotto, come limoni, olio, alloro e, naturalmente, il vino.

Il vino Riviera del Garda Bresciano Bianco assume aromaticità delicate più o meno intense a seconda delle percentuali dei due vitigni Reisling. Ne esce un vino armonico, equilibrato e fresco, leggermente ammandorlato, che ben si abbina al pesce di lago e ai crostacei.

Ottimi anche i rossi “classici”: il Garda Rosso, da bersi giovane e il Garda Rosso superiore, invecchiato, che vengono abbinati agli arrosti di carne, ai brasati, alle grigliate miste ed alla selvaggina.

vini bresciani - Riviera del Garda Bresciano
Riviera del Garda Bresciano

Il Riviera del Garda Bresciano Chiaretto è sicuramente il vino più originale e caratteristico della denominazione, unico nelle sue piacevolissime caratteristiche. Prodotto soprattutto nella alta Valtenesi ed ottenuto dalle uve rosse del Riviera rosso, ma vinificato in modo da ottenere un vino dal colore rosato “petalo di rosa”, ha una sorprendente aromaticità floreale e di frutti di bosco, accompagnata da una giusta acidità che determina una grande freschezza di sensazioni gustative e una buona struttura. Adattissimo per antipasti e carni bianche.

Il Riviera del Garda Bresciano Groppello, ottenuto dalle uve del vitigno Groppello, è considerato una rarità enologica in quanto coltivata solo in Valtenesi, sulle pendici delle colline del lago di Garda. Se ne riconoscono tre biotipi, il Gentile, il Mocasina ed il Santo Stefano. È il vino più tipico della zona, un rosso delicato, pronto da bere, speziato con note fruttate, vellutato e piacevole, che si accompagna a primi saporiti, a piatti di carne di tutti i tipi e a formaggi di media stagionatura. Se sottoposto ad un invecchiamento di almeno due anni si ottiene il Riserva, più ricco, intensamente speziato di spezie dolci, corposo, di ottimo spessore gustativo, sempre molto avvolgente, ma dalla tannicità morbida, adatto al medio invecchiamento.

Il Garda Bresciano Novello si ottiene mediante “macerazione carbonica”, condotta sulle uve rosse locali, che in tal modo sprigionano strabilianti profumi di piccoli frutti di bosco, sapori freschi e delicati. Un vino giovane, leggero, perfetto da bere in autunno.

Lugana

La zona di produzione di questo vino si estende a cavallo tra le province di Verona e Brescia, su un’area pianeggiante. I comuni della Lugana Doc sono quasi tutti lombardi (Sirmione, Desenzano, Lonato, Pozzolengo), solo Peschiera del Garda è veronese (Lugana è infatti una frazione del comune di Sirmione).
L’area riguarda appena 850 ettari di vigneto, tutelato dal relativo Consorzio Tutela Lugana DOC.

vini bresciani lugana
La zona del Lugana DOC

Il vitigno di riferimento è il Trebbiano di Soave, molto versatile, con buona predisposizione all’invecchiamento ed adatto alla produzione sia di vini secchi che di passiti e spumanti. Il Lugana è un vino delicato con profumi fruttati, di buon corpo, fresco e piacevolmente sapido al palato.

La Lugana DOC propone una tipologia base, una riserva, una vendemmia tardiva ed uno spumante, con i quali si può coprire una gamma di abbinamenti completa, dagli antipasti ai primi piatti a base di pesce o di verdure, alle carni bianche anche arrosto, a formaggi giovani o di media stagionatura. La vendemmia tardiva si adatta ad accompagnare piccola pasticceria o formaggi erborinati.

Il Lugana classico è indicato come aperitivo, per gli antipasti, con la pizza e il pesce di lago.
Il Lugana superiore può essere abbinato a primi piatti di pasta con sughi elaborati, con la scaloppina di vitello, con formaggi tipo robiola.
Il Lugana riserva è ottimo con il formaggio alla piastra e carne rossa alla brace.
Il Lugana vendemmia tardiva è perfetto con formaggi erborinati (es. Gorgonzola), ma anche con la bruschetta di alici, nonché con i biscotti di farina gialla.
Il Lugana spumante charmat è indicato come aperitivo. Quello prodotto con il metodo classico si può degustare con i casoncelli bresciani (pasta ripiena tipica del Bresciano).

San Martino della Battaglia

Pur non distante dalla zona del Lugana DOC, i vini della denominazione San Martino della Battaglia DOC sono differenti: si basano principalmente sui vitigni Tocai Friulano.

A cavallo tra le province di Verona e Brescia, questa DOC è una piccola nicchia geologica e climatica al confine tra le colline e l’entroterra a sud del lago di Garda. La zona è favorita dalle condizioni climatiche create dalla grande massa del bacino del Garda: sono considerati idonei i vigneti collinari e pedecollinari di buona esposizione, su terreni di natura prevalentemente calcareo argillosa.

vini bresciani - San Martino della Battaglia

ll San Martino della Battaglia DOC è un bianco secco, contraddistinto da una moderata acidità, un sapore fresco, secco rotondo, con retrogusto leggero di mandorla e un profumo evoluto, intenso, caratteristico, che rende questo vino adatto ad aperitivi, antipasti, pietanze leggere e dal gusto delicato. Si serve a una temperatura di 8/10 °C e si abbina molto bene con un tagliere di prosciutto crudo o con menù di mare, in particolare con pesce al forno o alla brace, con i quali si esalta la finissima ed armoniosa aromaticità del Tocai.

Il San Martino della Battaglia liquoroso è un vino fortificato di eccezionale pregio, che evoca i profumi del miele, della frutta secca, dei canditi e presenta equilibri e contrasti inaspettati tra gusti che si esaltano a vicenda. La storia di questa tipologia è particolare: agli inizi degli anni ’80 si pensò di produrre un vino da dessert partendo dalle uve di Tocai della DOC raccolte con vendemmia tardiva. Fondamentale per la qualità del prodotto è partire da uve molto sane e sovramaturate, ma non passite.

Il Tocai Friulano ha infatti maturazione precoce ed è molto sensibile a muffe, botrite e marciume. È necessario perciò selezionare bene l’uva da lasciare sulla pianta e scegliere vigneti particolarmente ben esposti. La tecnica di produzione di questo vino liquoroso prevede anche un lungo affinamento e l’aggiunta di una percentuale dal 10 al 15% di vino di annate precedenti tenuto in barrique, che consente di mantenere inalterati i profumi ed aromi primari dell’uva Tocai.

Il liquoroso è da scoprire a fine pasto in abbinamento con dolci secchi, formaggi erborinati o addirittura da solo come vino da meditazione.


E il Franciacorta?

No, non l’ho dimenticato. Come potrei scordare il top del top dei vini bresciani, nonché l’eccellenza italiana? Il Franciacorta, in tutte le sue varianti e sfumature, merita un articolo a parte. Prossimamente… torneremo ad ubriacarci!

Vi aspetto al prossimo brindisi!
Annalisa A.

Scritto da:

Annalisa Ardesi

Giunta qui sicuramente da un mondo parallelo e da un universo temporale alternativo, in questa vita sono una grammar nazi con la sindrome della maestrina, probabilmente nella precedente ero una signorina Rottermeier. Lettrice compulsiva, mi piace mangiare bene, sono appassionata di manga, anime e serie TV e colleziono Lego.
In rete mi identifico col nick Lunedì, perché so essere pesante come il lunedì mattina, ma anche ottimista come il “primo giorno di luce”.
In Inchiostro Virtuale vi porto a spasso, scrivendo, nel mio modo un po’ irriverente, di viaggi, reali o virtuali.
Sono inoltre co-fondatrice, insieme a Jessica e Virginia, nonché responsabile della parte tecnica e grafica del blog.
Mi potete contattare direttamente scrivendo: a.ardesi@inchiostrovirtuale.it