Storia del disegno

Il disegno è una costante nella vita dell’uomo nonché la base dell’arte

Il disegno è una passione o un diletto che ci accompagna da sempre: fin da bambini, quando disegnavamo la nostra famiglia o la nostra casa, o quando al liceo mentre, troppo annoiati dalle lezioni, riempivamo quaderni interi di disegni. Ecco perché in questo articolo ho deciso di raccontarvi la storia del disegno, dall’antichità a oggi.

Storia antica del disegno: Preistoria e antico Egitto

Senza dubbio alcuno possiamo affermare che il disegno, a volte elementare, non è altro che la base dell’arte.
Tutto parte da lì, da quei tratti appena abbozzati che poi generano capolavori e, facendo un excursus sul disegno, i primi esempi da annoverare a mio avviso, benché non realizzati su carta, sono autentici capolavori fossili e risalgono addirittura a più di 12.000 anni fa. Sono le prime forme d’arte che i nostri antenati ci hanno lasciato, dimostrandoci come disegnare, lasciare un segno del proprio passaggio immortalando momenti di vita (un po’ come i realisti) fosse qualcosa insito nell’uomo fin dall’antichità.

Nel corso dei secoli, le tecniche di disegno si sono affinate, evolute. Se prima si disegnava a mani nude sulla fredda pietra delle grotte, in seguito si è cominciato a incidere su diverse superfici, ad esempio le tavolette di argilla dei Sumeri. Ma furono gli Egizi a inventare qualcosa che rivoluzionò tutto: il papiro. Oltre che per la scrittura, lo usavano come base dei loro disegni, esattamente come facciamo noi oggi sui nostri quaderni.

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Storia rinascimentale del disegno: Leonardo

Facendo un notevole salto in avanti, tra i grandi artisti che più di tutti ci hanno lasciato testimonianze artistiche sotto forma di disegni, è impossibile non citare Leonardo Da Vinci. La sua produzione è considerevole e variegata ed è il segno dei tanti, tantissimi, interessi dell’artista, dall’anatomia umana all’ingegneria. Alcuni (per non dire tutti) sono di una straordinaria bellezza, come Fetus.

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Fetus, di Leonardo Da Vinci

Chiaramente, quando pensiamo ai disegni di Da Vinci, il primo a balzarci in mente è sempre lui: L’uomo Vitruviano, che rappresenta la proporzione e la simmetria del corpo umano.

Da questo disegno, artisti di tutto il mondo hanno tratto ispirazione, da William Blake a Salvador Dalì e, se vi ritrovate tra le mani una moneta da 1€ (moneta italiana ovviamente), vedrete L’uomo Vitruviano anche lì, sul retro. Carlo Azelio Ciampi volle che fosse scelto proprio lui, come simbolo dell’uomo che misura ciò che lo circonda.

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L’uomo Vitruviano, di Leonardo Da Vinci

Storia contemporanea del disegno: Pablo Picasso

Leonardo non è certo l’unico i cui disegni sono famosi. Anche Picasso si dilettò nel disegno, prevalentemente con matita e soprattutto carboncino. Ne è un esempio tra i più noti Galletto, in cui, se lo si guarda con attenzione, è possibile vedere le cancellature fatte dall’artista in fase di realizzazione.

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Galletto, di Pablo Picasso

In realtà, molti, moltissimi artisti, famosi e non, si sono dilettati nel disegno: chi per estro, chi per fissare il concetto artistico del quadro da realizzare. Tra questi troviamo Raffaello, o ancora Michelangelo, che realizzò un buon numero di disegni, la maggior parte dei quali abbozzi che sarebbero poi diventati opere tra le più celebri al mondo, come Giudizio Universale.

Diciamoci la verità, tutti noi ci sentiamo un po’ artisti quando prendiamo in mano una matita e realizziamo un disegno (magari anche brutto, eh). Ci dà una sensazione di fierezza, un po’ come osservare i disegni dei bambini, abbozzati, spesso strambi, ma che rivelano tutta la loro innocenza e ingenuità. Ben venga, allora, onorare i piccoli e grandi capolavori in tutto il mondo!

Se fossi stata minimamente in grado di disegnare, forse anche io mi sarei potuta ritrovare tra questi grandi nomi, ma ahimè, non ho questo dono, né il coraggio di mostrare i miei dubbi capolavori, quindi lascio la parola ai grandi artisti, che di certo se la sono cavata meglio di me. Disegnare è un’arte a sé, che ci riporta indietro nel tempo, a quando eravamo bambini, e in fondo ci diverte. Per questo non serve essere artisti di fama mondiale, servono solo una matita, un foglio e tanta immaginazione.

Un po’ come quella dei bambini che, l’anno scorso, hanno partecipato alla mostra I colori per la pace a Stazzema, in memoria delle vittime della Seconda guerra mondiale. I loro disegni hanno emozionato, lasciando un sorriso sul volto e nel cuore, perché attraverso il disegno, e i bambini lo sanno, si possono dire milioni di cose.

Consigli di lettura

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Scritto da:

Serena Aiello

Ex studentessa ormai (e finalmente) laureata, lettrice vorace e scrittrice per diletto. Raramente mi interesso ad un solo argomento, mi piace scoprire nuove cose e mi piace confrontare le mie idee con quelle degli altri, cosa che spero accadrà con i miei articoli.