alimentazione e social

L’alimentazione ai tempi di Instagram

Nel mondo dell’ultraconnessione tutto passa attraverso i social: non è solo la nostra vita quotidiana ad esserne influenzata, ma anche le nostre scelte in campo alimentare, dunque la nostra alimentazione.

Nella narrazione social attuale un ruolo di rilievo è occupato dalla condivisone e dal racconto del cibo: a partire dalle tantissime pagine e blog di cucina fino ai più comuni profili Instagram, dove chiunque può ergersi a foodblogger.

I social e Internet in generale, come in ogni cosa, hanno avuto impatti positivi e negativi. Da un lato questa ultraconnessione ci consente di accedere a informazioni facilmente reperibili a colpi di click, cosa che ha influenzato non poco le nostre scelte: quanti di voi prima di provare un nuovo prodotto non vanno a leggere sul web le opinioni di chi lo ha già acquistato, in barba ai libri di cucina consumati dalle nonne?

Instagram, da questo punto di vista, la fa da padrone, non solo perché ha orientato di più la nostra attenzione ai dettagli, e reso maniacalmente perfette le foto legate al cibo, ma anche e soprattutto perché ci bombarda in continuazione di prodotti più o meno validi pubblicizzati dai cosiddetti “influencer” (termine orripilante con cui viene descritta una persona senza apparente capacità alcuna, che però possiede un numero elevato di follower e per questo viene pagata affinché li influenzi pubblicizzando prodotti o marchi).

L’alimentazione senza

Un’altra tendenza, diffusasi molto efficacemente attraverso i social network, riguarda la cosiddetta “alimentazione senza”. Veicolando l’idea che tali alimenti siano più salutari e di maggiore qualità perché maggiormente controllati, si è arrivati ad acquistare sempre più spesso prodotti appositamente indicati per soggetti con problematiche specifiche come intolleranze o allergie alimentari, non avendo però alcun tipo di problema.

Senza alzare il velo della polemica, come troppo spesso accade sul palcoscenico dei social, è indubbio ritenere che un’alimentazione attenta sia tutt’altro che da biasimare; quello che però va evitato è di incorrere nei consueti eccessi che spesso ci contraddistinguono e che possono ingenerare disturbi alimentari.

Insomma, ben venga un’alimentazione sana, ma ricordate che a forza di fat free, gluten free e sugar free vi resta solo l’acqua minerale.

I falsi miti sulla deita senza glutine

L’alimentazione e il climate change

L’alimentazione oggi è un tema sociale, ambientale ed economico: e per fortuna! Anche da questo punto di vista i social network, e in particolare le star, stanno dando risalto a tematiche sempre più importanti, come il legame indissolubile tra alimentazione e clima.

Mentre Trump si ostina ancora a negare i cambiamenti climatici e tutto ciò che da questo deriva, il resto del mondo accende i riflettori proprio su un risveglio massiccio delle coscienze.

Che il climate change abbia un impatto sulla disponibilità, qualità e quantità di cibo è abbastanza evidente: basti pensare alla scomparsa di specie animali o allo scioglimento dei ghiacciai, alla desertificazione o alla deforestazione e ai fenomeni atmosferici estremi in aumento in tutto il mondo, che contribuiscono a una riduzione della produttività delle terre e a una perdita di raccolti.

Il ruolo dell’agricoltura

Meno noto sicuramente è che l’agricoltura è vittima del cambiamento climatico e allo stesso tempo ne è la causa scatenante: l’agricoltura globale è responsabile di circa 1/3 delle emissioni di gas serra, addirittura una percentuale superiore a quella prodotta dal settore dei trasporti, ma, allo stesso tempo, è essa stessa il settore più esposto a quegli stessi rischi dei cambiamenti climatici causati dai gas serra.

Inoltre l’industria alimentare per le produzioni animali, vale a dire nutrire, allevare, macellare e vendere animali, sia per il consumo di carne che per latte e derivati, comporta un enorme utilizzo di pesticidi, prodotti chimici, e fertilizzanti che hanno un impatto devastante sulla biodiversità.

Ben venga, quindi, che i social si facciano portatori di una maggiore consapevolezza sull’impatto che le scelte alimentari possono avere sul nostro ecosistema, andando a favorire un’alimentazione più consapevole e scelte di acquisto orientate verso prodotti più salutari ed ecocompatibili.

Peccato che questo non sia compatibile con le possibilità economiche dei più, motivo alla base della scarsa diffusione di uno stile di vita alimentare più salutare.

Scritto da:

Virginia Taddei

Avvocato e redattrice, nonché co-fondatrice di Inchiostro Virtuale.
Potete contattarmi inviando una mail a v.taddei@inchiostrovirtuale.it